di Rho Mauro
Considerata, a ragion veduta, l’opera di maggior “peso
specifico” messa in scena dalla splendida coppia Scorsese – De Niro questo film
del 1980 ottenne ben otto nomination ai Premi Oscar finendo poi per aggiudicarsi
due delle celebri Statuette: quella per il miglior attore protagonista al già
citato De Niro e quello per il miglior
montaggio a Thelma Schoonmacker. Grazie all’interpretazione in TORO SCATENATO
De Niro vinse, nella categoria miglior attore di film drammatico, anche il
Golden Globe.
La storia narrata è quella che ripercorre le gesta del
celebre pugile noto come il “Toro del
Bronx” al secolo Jake La Motta con De
Niro che si cala alla perfezione nel ruolo del pugile italo-americano tanto che
i premi vinti grazie a questo film, non
solo sono meritati, ma di fatto l’hanno consacrato nell’Olimpo dei Grandi
Caratteristi di ogni tempo.
Per recitare nei panni del Campione ormai vecchio, e logorato dagli eccessi di un carattere a
dir poco irascibile, Robert De Niro dovette ingrassare di ben 27 kg
diventando, di fatto, un’altra persona
tanto che quasi si stenta a credere che l’attore sia riuscito in una
“dieta ingrassante” di tale effetto.
Nel film recita anche un altro celebre attore
italo-americano, Joe Pesci , che interpreta il fratello maggiore di La Motta:
anche la sua interpretazione fu degna di essere candidata alla nomination Oscar
nella categoria degli Attori non Protagonisti.
Il ritratto di La Motta che viene fuori dal film è tratto
dalla sua stessa autobiografia
intitolata “RUGING BULL: MY STORY” e, come detto, la straordinaria
interpretazione di De Niro rende il tutto molto credibile. Particolarmente
azzeccata fu la scelta di Martin Scorsese di
girare il film in bianco e nero
per rendere le gesta del Jake
cinematografico tali e quali a quelle rappresentate nelle tante foto degli innumerevoli incontri di pugilato negli anni
a cavallo tra il 1940 e il 1950.
Pur cruento e decisamente ad alto tasso di violenza, considerato che il mondo della boxe è qui rappresentato in
maniera essenziale, il film risulta
tuttavia estremamente emozionante e avvincente tanto che ben presto ci si trova
incollati alla poltrona e, match dopo match, si cerca di capire come andrà a
finire la vicenda umana e sportiva di questo pugile.
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