di Rho Mauro
Ci sono brani che, letti nell'età dell'adolescenza, lasciano un solco.
Questi brani poi ritornano nel cammino della vita e, rileggerli, è un po' come incontrare di nuovo un vecchio amico che non si vedeva da tempo.
Tra le centinaia di pagine scritte dal "Profeta" Gibran Kahlil Gibran vi è questa perla ...
L'ASTRONOMO - tratto da IL FOLLE di Gibran Kahlil Gibran
Nell’ombra del tempio, il mio amico ed io vedemmo un
cieco che sedeva tutto solo. E il mio amico disse. “Guardalo, è l’uomo più
saggio della terra”.
Lascia allora il mio amico, e mi accostai al cieco,
e lo salutai. E ci mettemmo a conversare.
Dopo un po’ dissi: “Perdona la mia domanda: da
quanto tempo sei cieco?”.
“Dalla nascita”, egli rispose.
Dissi io: “E quale via di conoscenza tu segui?”
Disse: “Sono un astronomo”.
E posò la mano sul suo petto, e disse: “Guardo qui
dentro tanti soli, tante lune e stelle.”
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