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domenica 19 maggio 2019

GHOST'N GOBLINS & ASTEROIDS

di Roberto Rizzetto




Forse non tutti sanno che i videogames sono nati già nei primi anni 50 negli ambienti di ricerca scientifica , soprattutto nelle facoltà universitarie degli Stati Uniti d’America . Il loro sviluppo è avvenuto tuttavia solo nella seconda metà degli anni 70 .                                                                                                
Quello dei videogiochi è divenuto un fenomeno culturale di massa , forse grazie anche al forte rapporto che li lega al processo tecnologico . Ed anche con il cinema esiste un “solido” connubio . Spesso infatti le trame di molti film sono tratte da dei videogames ( “Tomb Raider” e “Resident evil” ad esempio ) così come molti film vengono successivamente tramutati in videogiochi .                      
Se i “videogiocatori” attuali ( nel gergo chiamati “gamer” ) possono utilizzare sofisticatissime console quali “playstation” o “xbox” ( se non addirittura un personal computer ) , nei primi anni ottanta era molto comune l’uso dei videogames nei bar o nelle sale giochi .                                                         
Voglio ora recensire due videogiochi : Ghost’n goblins ( perché il mio preferito) e Asteroids ( in quanto insieme a “Pac-Man” è uno dei videogames più famosi e giocati in assoluto ).                                                    
Ghost’n goblins : protagonista di questo videogioco del 1985 è Arthur , un cavaliere medioevale in armatura ( ma senza cavallo ) che , attraversando alcuni ambienti lugubri , cerca di salvare la sua amata che è stata rapita da un demonio per conto di Astaroth , un mostro a due facce .                                
Arthur ha a disposizione una lancia , ma , recuperandola dall’interno di un recipiente di terracotta , può cambiare arma ( che può essere una torcia , un pugnale , un’ascia oppure uno scudo ) . E’ protetto da un’armatura che ( se colpito una prima volta ) perde , rimanendo in mutande . Se colpito una seconda volta invece perde una vita trasformandosi in un mucchietto di ossa .             
Il cavaliere può ( oltre che ovviamente usare le armi ) , camminare , saltare , accovacciarsi e salire le scale . Praticamente tutti i suoi “nemici” provengono dal mondo fantasy/horror e sono zombi , piante carnivore , pipistrelli , orchi , mostri volanti , ciclopi , draghi e demoni . Arthur dovrà superare sette livelli composti da un cimitero con successiva foresta , un palazzo di ghiaccio con borgo infestato , una caverna , delle piattaforme fluttuanti con un ponte sospeso sul fuoco , ed infine un castello sulla cui sala del trono , sconfiggendo per due volte il malvagio Astaroth , ritroverà la sua amata.          
E passiamo ora ad Asteroids . Realizzato da Atari nel 1979, ideato da Lyle Rains e disegnato e programmato da Ed Logg, viene considerato uno dei videogiochi più famosi della storia.                                                            Il gioco è molto semplice.
Il giocatore guida una navicella intrappolata in un campo di asteroidi all’interno del quale , saltuariamente, compaiono anche dei dischi volanti. Il “gamer” deve colpire gli asteroidi due volte per distruggerli completamente facendo attenzione anche alle “navicelle aliene”.
Ma la  difficoltà principale del gioco consiste nel controllo dell’astronave a causa della forza d’inerzia. All’interno del meccanismo del videogame vennero infatti riprodotte alcune leggi fisiche reali. 
Ogni asteroide o disco volante abbattuto garantisce un punteggio in funzione della sua grandezza . Il record mondiale di Asteroids è ad oggi detenuto dall’americano John McAllister , che il 5 aprile  2010 , dopo ben 58 ore di gioco , ha ottenuto 41.838.740 punti . Il record precedente , fissato dall’allora quindicenne Scott Safran , è rimasto in piedi per oltre 27 anni , visto che era datato 14 novembre 1982 . Scott ci ha purtroppo lasciato il 27 marzo 1987 , a soli ventuno anni , cadendo dal terzo piano del suo appartamento di Los Angeles nel tentativo di recuperare il suo gatto Samson .                                                                                                 
Non chiedetemi ora di recensire anche Pac-Man. 
A me i “fantasmini” che mi inseguivano mi facevano venire l’ansia …

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