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domenica 19 maggio 2019

DUE VIAGGI TRA LE NUVOLE PARLANTI

di Roberto Rizzetto



Federico Fellini stava girando il film “Ginger e Fred” datato 1985 quando sul set incontrò il fumettista altoatesino di nascita ma veronese d’adozione Maurilio Manara detto Milo. Tra i due fu subito feeling, ma l’amicizia vera e propria sopraggiunse due anni dopo, durante le riprese del film successivo del grande regista riminese intitolato “Intervista”, di cui Manara disegnò anche il manifesto. Il giornalista Vincenzo Mollica, grande appassionato di fumetti, cinema e musica era amico di entrambi. Fu lui a chiedere a Fellini se avesse voglia di creare un fumetto da far disegnare a Manara. Il regista accettò senza indugi e così l’avventura partì. Durante i fine settimana Fellini dettava a Mollica i dialoghi che poi il giornalista “passava” a Manara. Una volta completate le tavole il disegnatore le portava a Roma, dove viveva il regista e questa era l’occasione per i tre amici per trascorrere festose serate insieme, tra ristoranti e passeggiate notturne. Fellini aveva scritto due storie per il cinema che non era però riuscito a tramutare in film. Decise così di trasformare in fumetto questi due soggetti. Fu un lavoro lungo e meticoloso, nel quale nulla fu lasciato al caso, nemmeno ogni singolo dettaglio.
Il risultato finale furono due capolavori del fumetto.
Il primo, intitolato “Viaggio a Tulum”  datato 1986,  nacque dallo smisurato interesse che il regista nutriva per i libri dell’antropologo e sciamano peruviano Carlos Casteneda, incentrati sulle vicende dello stregone Don Juan. Fellini intraprese così un viaggio in Messico da cui trasse l’ispirazione per questo racconto. L’inizio della storia si svolge a Cinecittà, dove Vincenzo Mollica giunge in compagnia di una bella ragazza ed incontra Federico Fellini sul bordo di una piscina sul fondo della quale riposano i film che il regista non ha mai realizzato e che sono rappresentati da aerei…                                       
Il secondo fumetto fu realizzato nel 1992 ed è intitolato “Il viaggio di G.Mastorna”  detto Fernet. “Mastorna” è probabilmente insieme al “Napoleone” di Stanley Kubrick il più famoso film mai realizzato nella storia del cinema. E’ il racconto del viaggio nell’aldilà di Giuseppe Mastorna alias Paolo Villaggio, un musicista che da Amburgo deve rientrare in Italia a bordo di un grosso aereo di linea. Nella scena iniziale il comandante annuncia una turbolenza e la necessità di effettuare un atterraggio d’emergenza, che non avviene tuttavia in un aeroporto bensì in una piazza dominata da una bellissima cattedrale (che pare sia quella di Colonia). Ha inizio così il viaggio immaginario di Mastorna, che non sa di essere morto in un disastro aereo…      
Due volumi, tra l’altro anche facilmente reperibili, essenziali nella biblioteca di ogni appassionato di fumetti .
                                                                                                                                          




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